Principi della Rieducazione Posturale Globale
Souchard nell’elaborare questa tecnica prescrive che si rispettino tre principi fondamentali:
- Essendo ogni individuo unico, bisogna considerare malati e non malattie; inoltre essendo il paziente indissociabile dall’ambiente, deve essere trattato in funzione del contesto.
- Essendo ogni individuo inscindibile nelle sue funzioni ogni trattamento deve essere globale, cioè considerare tutto il corpo.
- Ogni trattamento può e deve risalire dal sintomo alla causa della malattia.
Pertanto il trattamento dell’RPG prevede che le azioni di stiramento e di allungamento, che riguardano tutti muscoli a caratteristica tonica, raggiungano le estremità degli arti. Il loro allungamento avviene in modo progressivo, qualitativo, richiedendo una contrazione stessa dei muscoli stirati per ottenere così una contrazione isotonica eccentrica che è alla base dell’RPG.
Grazie al procedimento di ricercare allungamenti progressivi a carico di tutta la muscolatura, è possibile ritrovare la causa prima di un problema che può presentarsi in un distretto lontano dal sito d’origine.
Quali sono le catene muscolari
I muscoli statici sono organizzati in gruppi, o meglio in catene cinetiche.
In particolare si riconoscono:
- la catena posteriore, che comprende i muscoli spinali, i pelvi-trocanterici, il grande gluteo, gli ischio-tibiali, il popliteo, il tricipite della sura, ed i muscoli plantari;
- la catena anteriore, che è formata dal sistema sospensore del diaframma e dei visceri, dallo SCOM, dal muscolo lungo del collo, dagli scaleni, dai pilastri del diaframma, dall’ileo-psoas, dagli adduttori del pube, e dal tibiale anteriore;
- la catena inspiratoria, formata dal diaframma e dal suo sistema sospensore cioè scaleni, SCOM, intercostali e piccolo pettorale;
- la catena antero-interna della spalla, formata dal muscolo coraco-brachiale, dal sottoscapolare e dal grande pettorale;
- la catena antero-interna dell’anca, formata dall’ileo-psoas e dagli adduttori del pube;
- la catena superiore della spalla, che comprende il trapezio superiore, il deltoide medio e il piccolo pettorale;
- la catena anteriore del braccio, composta da coraco-brachiale, bicipite, brachiale anteriore, lungo supinatore e tutti i muscoli anteriori di avambraccio e mano, comprese le eminenze tenar e ipotenar;
- la catena laterale dell’anca, formata da piramidale, grande gluteo superficiale e tensore della fascia lata.
Le diverse catene muscolari vengono messe in tensione e allungate mediante il posizionamento del paziente in alcune posizioni o posture, che questi deve mantenere per poi evolvere lentamente verso posizioni finali con conseguente stiramento della muscolatura messa in gioco dalla postura.
La tecnica è indolore, rilassante e richiede la partecipazione attiva del paziente.
Vediamo alcune posture fondamentali:
- Postura rana al suolo, braccia addotte; permette al fisioterapista di insistere particolarmente su nuca, torace e respirazione, spalle, gomiti, mani, bacino, anche, ginocchia, piedi.
- Postura in piedi contro il muro; il fisioterapista può correggere particolarmente torace e respirazione, spalle, anche, ginocchia, piedi.
- Postura in piedi al centro; permette di essere precisi su: dorso, anche, ginocchia, piedi, equilibrio, schema corporeo.
- Postura di rana al suolo, braccia abdotte; particolarmente efficace su nuca, torace, spalle, gomiti, mani, bacino, anche, ginocchia, piedi.
- Postura seduta; permette di insistere su dorso, rachide lombare, anche, ginocchia, schema corporeo.
- Postura rana in aria, braccia addotte; corregge particolarmente la nuca, il torace e la respirazione, le spalle, i gomiti, le mani, il bacino, le anche.
- Postura rana in aria, braccia abdotte; permette di insistere su nuca, torace, spalle, gomiti, mani, bacino, anche.
- Postura in piedi, con busto inclinato in avanti; il fisioterapista può correggere di più su dorso, regione lombare, bacino, anche, ginocchia, piedi.
La scelta della postura si fa in base a dove si ritiene ci siano le maggiori retrazioni muscolari rilevanti nel provocare e mantenere il problema del soggetto.