Come procede la tecnica
Quando si ritiene di avere individuato una disfunzione di movimento è necessario stabilire il sito della disfunzione stessa.
In un tipico schema di movimento alterato, il punto di maggiore cedimento o il punto di maggiore compensazione è il "sito della disfunzione della stabilità". Questo è il segmento o regione dove le strutture miofasciali, articolari, neurali e il tessuto connettivo vengono caricati o stressati in modo anormale, diventando così il sito che più probabilmente è fonte di sintomi e di patologia d’origine meccanica.
La direzione del cedimento è in correlazione diretta con la direzione del movimento non controllato, creando situazioni di stress anormale. È in correlazione anche con il movimento o la posizione statica che provoca il dolore. È imperativo trovare il sito del cedimento ma anche la direzione del cedimento per poter sviluppare un programma riabilitativo specifico.
RESTRIZIONE
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MOVIMENTO NON CONTROLLATO
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MICROTRAUMA
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PATOLOGIA
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DOLORE
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INIBIZIONE E CAMBIAMENTI DI RECLUTAMENTO
Il Kinetic Control classifica i muscoli, a seconda del loro ruolo primario, quali stabilizzatori locali, stabilizzatori globali e mobilizzatori globali.
Nella riabilitazione della stabilità dinamica si considerano quattro chiavi prioritarie:
- Riallenare il controllo dinamico nella direzione della disfunzione della stabilità:
ristabilire la capacità di controllo della disfunzione della stabilità e procedere nella direzione dei movimenti che producono i sintomi. Integrare il reclutamento degli stabilizzatori locali e globali a carico minimo per controllare e governare il movimento di un segmento o di una zona di cedimento per poi, attivamente, rimuovere la restrizione adiacente. Muovere unicamente nell’arco di movimento concesso dalla restrizione stessa o fino a dove si riesce a mantenere il controllo dinamico del cedimento. - Il controllo della posizione neutrale dell’articolazione:
riallenare l’attività tonica del sistema di stabilità locale con soglia minima, per aumentare la stiffness muscolare e allenare l’integrazione funzionale dei muscoli stabilizzatori locali e globali a carico minimo al fine di poter garantire il controllo della posizione neutrale dell’articolazione. - Riabilitare il controllo degli stabilizzatori globali durante tutto l’arco di movimento:
riabilitare il sistema di stabilità globale in modo da poter controllare attivamente tutto l’arco di movimento possibile di un’articolazione. Questi muscoli, stabilizzatori globali, devono essere capaci di accorciarsi attivamente e di controllare il carico dell’arto fino alla fine del movimento passivo, settore interno (inner range), dell’ampiezza di movimento dell’articolazione. Essi devono quindi anche essere in grado di controllare qualsiasi ipermobilità nel settore esterno (outer range) dell’ampiezza di movimento articolare. Un ruolo assai importante degli stabilizzatori globali è quello del controllo della rotazione. Per la stabilità il controllo eccentrico dell’arco di movimento è più importante del lavoro concentrico. Questa attività è ottimizzata da una contrazione isometrica, di piccola intensità, in posizione di completo accorciamento del muscolo e poi seguito da un allungamento eccentrico controllato. - Allungamento attivo o inibizione dei mobilizzatori globali:
Quando muscoli bi-articolari, mobilizzatori globali, mostrano segni di mancanza di estensibilità, causato da un eccessivo uso o un accorciamento di adattamento, si avrà, in un altro punto della catena cinetica, una sovratensione di compensazione o un cedimento che tenta di mantenere e garantire la funzione.