Quando si ha instabilità
L’instabilità della spalla può essere legata al cedimento del cercine glenoideo, all’insufficiente protezione capsulo-legamentosa, all’ipotrofia ed allo squilibrio di forza muscolare tra gruppo anteriore e posteriore della cuffia dei rotatori.
I sintomi sono di solito descritti a seconda della importanza della patologia come sensazione di insicurezza, apprensione alla spalla, dolore dopo sforzo che regredisce col riposo, dolore notturno ingravescente, episodi di sublussazioni o lussazioni dopo forte impatto, lussazioni recidivanti dopo medio o moderato impatto, lussazioni dopo gesti quotidiani o nel sonno.
Le cause dei fattori suddetti possono avere origine traumatica (distorsioni, lussazioni, fratture), o microtraumatica (gesti ripetuti, movimenti al limite nello sport o nel lavoro).
Negli sport in cui il lancio rappresenta il gesto tecnico caratteristico, molto frequente è la patologia dei tendini della spalla per continue sollecitazioni di stiramento, compressione, torsione e sfregamento con le strutture vicine. Questo può portare ad uno stadio di flogosi fino alla vera e propria patologia degenerativa del tessuto tendineo e generare instabilità.
Anche un’attività lavorativa dove è indispensabile sovraccaricare la spalla proprio per la tipologia di lavoro, pensiamo ad una commessa di supermercato, a un imbianchino, ma anche a un impiegato che lavora al computer tutto il giorno comporta logorio delle strutture più importanti.
I fattori predisponenti per l’instabilità sono le alterazioni del cercine glenoideo, l’iperlassità legamentosa, le alterazioni posturali a carico della scapola e della colonna vertebrale, sono altresì importanti nel determinismo di questa patologia.
Le lesioni possono essere numerose e diversificate.
A livello del cercine esse consistono in fissurazioni o distacchi veri e propri; le fissurazioni si possono produrre in tutte le parti del cercine soprattutto antero-inferiormente. Tra i distacchi tipica è la lesione di Bankart in zona antero-inferiore.
A carico dei legamenti si possono verificare elongazioni, distrazioni e strappi.
La capsula può essere lacerata in più punti, soprattutto a livello del forame di Weitbrecht e Rouvière.
La cuffia dei rotatori, che costituisce il prolungamento tendineo dei muscoli stabilizzatori dell’articolazione, può presentare delle lesioni soprattutto a livello del tendine del sovraspinato e meno frequente al sottospinato. Raro a carico del sottoscapolare.
Al contrario è molto frequente la lesione al capo lungo del bicipite consistente in tendinite, tenosinovite, lussazione o lacerazione del tendine, che in ogni caso non è più.