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Ansia: tra effetti psicologi e somatici

È risaputo che l’ansia e lo stress causano dei sintomi somatici, ovvero hanno manifestazioni corporee.

Ma cosa significa ansia? Oggi, questo termine è di uso comune e a chiunque è capitato di dire “oh mamma, che ansia!”. L’ansia deriva dal latino e significa “stringere” proprio perché durante la manifestazione ansiosa si ha un senso di costrizione. I pensieri che scatenano l’ansia sono di tipo catastrofico, si ha paura ed incertezza per il futuro, si ha paura che si sta per avere un infarto o che si ha un problema al cuore. Una volta che si appura, attraverso analisi mediche, che non vi è nessun problema a livello fisiologico, non rimane che l’ansia ovvero una patologia tutta psicologica.

Quello che avviene è che la persona con ansia, prima di rivolgersi da uno psicologo, si rivolge a medici e specialisti, facendo tutte le visite in modo da escludere problemi cardiaci. Iter fondamentale che aiuta l’ansioso a considerare il suo malessere da un punto di vista psicologico.

L’ansia, infatti, si manifesta con: tachicardia, sensazioni di calore o brividi di freddo, insonnia, formicolio al braccio, respiro affannoso, etc. L’ansia, quindi, è una risposta di allarme da parte del nostro corpo. Si attiva l’amigdala, una zona del cervello deputata alla “risposta di attacco-fuga”, cioè il sangue fluisce maggiormente nelle gambe per prepararsi a fuggire o attaccare in vista di un presunto pericolo. Tale risposta primordiale e fisiologica crea un aumento del cortisolo, un ormone che si è visto essere iper-prodotto durante l’ansia o lo stress.

Oltre, a questi sintomi psicologici ma anche fisiologici, l’ansia si ripercuote a livello corporeo. Spesso, si manifesta con dolori e tensioni muscolari, maggiormente diffusi nella parte alta della schiena (fino alle scapole) e nella parte bassa, in corrispondenza dello stomaco oppure con dolori al collo. Questo avviene perché chi è in ansia è in un continuo stato di allerta, sempre preoccupato per qualcosa, qualcuno o per se stesso.

Voglio rassicurare i lettori che dall’ansia si guarisce, bisogna fare attività fisica anche se i dolori muscolari sembrerebbero contrastare con ciò, ma non facendo attività fisica si innesca un indebolimento muscolare che fa persistere l’indolenzimenti, si attua così un circolo vizioso. Oltre che con l’attività fisica, molto importante è imparare a respirare, sembra una cosa banale ma imparare a respirare mentre si è in una situazione di tranquillità, aiuta poi durante la manifestazione ansiosa. Mi spiego meglio: il respiro riduce la pressione sanguigna, rallenta il battito cardiaco e dà una sensazione di tranquillità in genere, bisognerebbe dedicare 5 minuti al giorno a questa pratica in modo da utilizzarla per contrastare l’ansia e ridurre l’agitazione che quest’ultima genera.

Articolo a cura della dott.ssa Antonella Bascià