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Foto persona con mal di testa

Cefalea cervicogenica: come riconoscerla e affrontarla

In che modo un disturbo del collo trasmette il dolore alla testa?

Il processo attraverso il quale un disturbo cervicale trasmette il dolore alla testa comporta è spiegato attravesro la convergenza di segnali provenienti sia da strutture presenti all'interno della testa, come le meningi, sia da segnali anomali provenienti dalla parte superiore del collo. 
Questi segnali giungono in un'area di ricezione delle afferenze sensitive situata nella parte superiore del midollo spinale, in particolare nella parte inferiore del tronco encefalico. Le informazioni combinate, che comprendono sia i segnali normali che quelli anormali, vengono quindi trasmesse al cervello.
Tuttavia, il cervello interpreta in modo impreciso i segnali anomali, che provengono dal collo, come se provenissero dalla testa stessa. Questa interpretazione errata porta alla sensazione di dolore alla testa.

Si può spiegare questo meccanismo attraverso un analogia.
Immaginate il tronco encefalico come uno spremiagrumi in cui vengono mescolati mirtilli freschi (che rappresentano i segnali provenienti dall'interno della testa) e mele (che rappresentano i segnali provenienti dal collo). Tuttavia, se le mele sono state raccolte troppo tardi e sono diventate amare, il succo risultante diventa sgradevole. Quando il cervello consuma questo succo amaro, non riesce a individuare la fonte esatta dell'amarezza. Di conseguenza, attribuisce erroneamente l'amaro ai mirtilli, provocando la sensazione di dolore alla testa. Questo è un modo creativo per illustrare come il cervello interpreti e fraintenda i segnali provenienti da fonti diverse.

Come posso capire se la causa della cefalea è il collo?

Può infatti costituire difficoltà nella determinazione della diagnosi il fatto che la cefalea cervicogenica sia simile come presentazione dei sintomi ad altri tipi di mal di testa come l'emicrania, la cefalea tensiva o la cefalea a grappolo. 
Anche se il mal di testa è stato identificato come uno di questi altri tipi, è importante considerare la possibilità che sia una cefalea cervicogenica non diagnosticata.

La localizzazione del dolore è un elemento chiave per differenziare la cefalea cervicogenica da altri tipi di cefalea, e comportamenti specifici associati al dolore alla testa possono aiutare a confermare che la parte superiore del collo è effettivamente la fonte del dolore. 

Tre esempi di comportamenti caratteristici della cefalea cervicogenica:

  1. Alternanza di lati: la cefalea cervicogenica si presenta spesso come un mal di testa unilaterale che cambia lato tra un episodio e l'altro o anche all'interno dello stesso episodio. Questa alternanza è un comportamento proprio caratteristico della cefalea cervicogenica.
  2. Dolore e rigidità del collo: I soggetti affetti da cefalea cervicogenica presentano comunemente sensibilità al tatto o alla pressione nella zona del collo, accompagnata da rigidità muscolare.
  3. Aggravamento in seguito a movimenti o posture del collo: Un altro comportamento caratteristico è che il mal di testa peggiora o si scatena in seguito a determinati movimenti del collo o a una postura scorretta e prolungata. Le attività che sollecitano il collo o che mantengono una posizione scomoda possono esacerbare il mal di testa.

Queste modalità di presentazione dei sintomi, insieme a un'accurata valutazione clinica, possono aiutare a distinguere la cefalea cervicogenica da altri tipi di mal di testa.

In aggiunta a quanto sopra descritto, la presenza di mal di testa simultaneo su entrambi i lati della testa, ma con intensità variabile tra il lato destro e quello sinistro, può essere tipico della cefalea cervicogenica.

Un altro comportamento caratteristico della cefalea cervicogenica consiste nel fatto che la cefalea inizia da un lato e poi si diffonde coinvolgendo contemporaneamente entrambi i lati della testa, senza risolversi sul lato in cui è iniziata. 

Pertanto riconoscere uno schema tipico di presentazione ed evoluzione del dolore può aiutare a differenziare la cefalea cervicogenica da altri tipi di mal di testa e a guidare le strategie di gestione appropriate.

Caratteristiche della cefalea cervicogenica

Ricapitolando, la cefalea cervicogenica può manifestarsi in vari modi, tra cui una cefalea unilaterale sempre dallo stesso lato, una cefalea bilaterale che colpisce contemporaneamente entrambi i lati o una cefalea diffusa avvertita in tutto il cranio e volto. Inoltre, questa cefalea è spesso accompagnata da sintomi legati al collo, come rigidità, tensione, fastidio o dolore nella zona tra la parte inferiore del collo e la spalla, o che si irradia verso la scapola.

Tuttavia, non tutti i soggetti manifestano questi sintomi di accompagnamento al collo. L'assenza di sintomi al collo non esclude però necessariamente che la causa della cefalea sia un disturbo della parte superiore del collo. 

Importanza di un’attenta valutazione

Deve essere condotto un esame clinico accurato della parte superiore del rachide cervicale e nello studio delle condizioni di cefalea. 
In particolare è necessario valutare la mobilità delle vertebre cervicali superiori, C1-C2, ricercare eventuali restrizioni di movimento sia fisiologico che accessorio, e la presenza di dolore al movimento.
I movimenti da testare sono di flesso- estensione, rotazione, scivolamento anteriore e posteriore, traslazione laterale, trazione e compressione a carico di tutte le articolazioni con cui si connettono le vertebre, quindi disco intervertebrale e faccette articolari.

Può capitare che manovre sulle vertebre possano determinare i sintomi avvertiti alla testa, questo è un segno abbastanza sicuro di corrispondenza tra rachide cervicale e cefalea.

Comunicazione ai medici e neurologi 

In conclusione, un esame approfondito del rachide cervicale superiore può potenzialmente evitare un eccessivo ricorso ai farmaci e offrire opzioni di trattamento mirate a chi soffre di cefalea. Riconoscere che l'emicrania può essere potenzialmente una cefalea cervicogenica sottolinea l'importanza di esplorare tutti i possibili fattori contribuenti e di adattare di conseguenza gli approcci terapeutici.
Promuovere la consapevolezza dell'importanza dell'esame del rachide cervicale superiore nella valutazione delle cefalee può portare a un miglioramento degli esiti e della qualità di vita delle persone che ne soffrono.
Dunque si sottolinea la necessità di una collaborazione all'interno della comunità sanitaria per garantire che tutti gli aspetti della gestione delle cefalee, compresi i fattori cervicogenici, siano adeguatamente affrontati.

 


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