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Che cosa è il kinesiotaping

Il kinesiotaping è un cerotto elastico che viene applicato sulla cute secondo determinate regole per esercitare un’azione terapeutica.

L’idea del kinesio nasce nel 1973 da una geniale intuizione di un chiropratico giapponese, Kenzo Kase, il quale partì dal presupposto che ci potesse essere la possibilità di un’assistenza esterna ai muscoli con un nastro elastico in grado di aiutarne la funzione.

Il tutto nasce dalla ricerca di tecniche che agiscano stimolando i processi naturali di guarigione del corpo, ed in effetti il cerotto dopo l’applicazione svolge la sua funzione influenzando il tono dei muscoli sottostanti.

Inizialmente Kase ha iniziato a sperimentare tecniche di taping con nastri già esistenti in commercio, ma i risultati non erano quelli sperati: effetti durano poco, irritazioni, restrizioni al movimento.

Il nuovo nastro, il Kinesiotaping, invece, dalla sua prima esposizione pubblica alle olimpiadi di Seul, si diffonde in tutto il mondo per le particolari caratteristiche e i vantaggi che offre, tanto da essere utilizzato oggi sia da atleti che da non atleti di tutto il mondo.

Attualmente il 75% del taping neuromuscolare è usato da non atleti.

Caratteristiche

È un nastro di cotone 100% con fibre elastiche, anallergico, disponibile in commercio in vari colori. Tutti i colori hanno la medesima funzione.

È elastico solo in lunghezza e non contiene farmaci né lattice.

Il collante è disposto ad onda in bande alternate a cotone per consentire la traspirazione della cute ed è quindi possibile portare il kinesio per diversi giorni.

Durante il periodo di applicazione è possibile lavarsi, fare sport, lavorare.

Il nastro non dà nessuna restrizione di movimento, come invece fanno le altre tecniche di bendaggio (bendaggio funzionale, McKonnell) ma esercita la sua azione trasmettendo stimoli ai muscoli sui quali viene applicato.

Infatti, l’effetto del tape cambia a seconda della modalità applicativa, a seconda della tensione che diamo al nastro, alla sua direzione, e alla sua forma.

Può essere indossato per 5 giorni con ottima tolleranza e può aiutare a mantenere effetti terapeutici tra una seduta e l’altra di fisioterapia.

Come agisce il kinesiotaping

Il kinesiotaping ha una valida azione antidolorifica, ma esso non contiene farmaci, il meccanismo fisiologico per cui può avvenire questo è la stimolazione del sistema endogeno di controllo del dolore che si attua a livello sistema nervoso centrale/midollo spinale attraverso:

  • Stimoli sensoriali sugli esterocettori
  • Attivazione del sistema inibitorio spinale attraverso la stimolazione dei recettori meccanici: teoria del cancello, o “gait control theory”
  • Effetto presenza: la tensione cambia continuamente per effetto del movimento del corpo per cui i segnali neurologici di cambiamento di tensione sulla pelle vengono sempre inviati al cervello

Stimolazione della funzione esterocettiva

Gli stimoli che il nastro provoca per effetto della sua adesione alla pelle e della sua tensione sono racolti e inviati al cervello da questi tipi di recettori:

  • Corpuscoli di Ruffini, responsabile del rilevamento pressorio negli strati profondi della cute: tatto continuo, pressione e calore
  • Corpuscoli di Meissner, recettori ad adattamento rapido per vibrazioni a bassa frequenza (50 Hz): tatto leggero
  • Corpuscoli di Pacini per vibrazioni ad alta frequenza (200-300 Hz): pressione e vibrazione
  • Corpuscoli di Merkel per segnali tattili prolungati e pressori
  • Terminazioni nervose libere che rilevano segnali di dolore, temperatura, pressione e tatto

Quindi le seguenti sensazioni vengono trasmesse dai seguenti recettori:

  • Tatto: corpuscoli di Meissner, corpuscoli di Ruffini, corpuscoli di Merkel;
  • Pressione e vibrazioni: corpuscoli lamellari di Pacini;
  • Temperatura: terminazioni nervose libere;
  • Dolore: terminazioni nervose libere

Come funziona il circuito neurale di cui si serve il kinesiotaping

  • Lo stimolo parte dalla pelle
  • Giunge alle corna posteriori del midollo spinale
  • Tramite interneurone lo stimolo arriva alle corna anteriori midollo spinale e quindi al motoneurone
  • Il motoneurone fa contrarre il muscolo

Dolore e compressione prima del taping
Dolore e compressione prima del taping
Dopo l’applicazione del taping
Dopo l’applicazione del taping

Effetto del kinesiotaping sul dolore

  • Su recettori meccanici: riduce la pressione su di essi, ne deriva meno infiammazione e dolore
  • Su sistema nervoso centrale: stimolazione del sistema inibitorio spinale, gli interneuroni inibiscono segnali dolorosi che giungono al midollo se questi sono sotto una certa intensità

Effetto del kinesiotaping sui muscoli

  • Stimola la contrazione muscolare nei muscoli deboli
  • Riduce l'affaticamento muscolare
  • Inibisce la contrazione muscolare nei muscoli iperattivi e dolorosi
  • Riduce i crampi e il dolore associato
  • Bilancia l’equilibrio di forze agonisti/antagonisti
  • Supporta la funzione tendinea e legamentosa
  • Enfatizza la consapevolezza chinestesica
  • Azione terapeutica sulle tendiniti

Effetti del kinesiotaping sulla circolazione linfatica e sanguigna

  • Migliora la circolazione sanguigna e linfatica
  • Migliora la microcircolazione superficiale
  • Riduce l’infiammazione perché facilita l’eliminazione delle scorie e l’apporto di materiali nuovi sul sito infiammatorio
  • Riduce il dolore
  • Facilita il riassorbimento dei componenti residui dell’ematoma riducendo la alterazione cromatica sulla pelle

Effetti del kinesiotaping sulla fascia

  • La fascia è una membrana di tessuto connettivo che avvolge i muscoli singolarmente, i gruppi di muscoli, i vasi sanguigni, i nervi e i visceri. Essa permette di mantenere in sede le strutture interne del corpo e di favorire il loro scorrere reciproco durante i movimenti del corpo
  • Sulla fascia giungono tantissime fibre nervose, che veicolano la sensibilità propriocettiva
  • Il kinesiotaping ha azione diretta sulla fascia modulando le tensioni che gravano su di essa

Effetti del kinesiotaping sulle articolazioni

L’azione dei kinesio può essere diretta a stabilizzare un’articolazione instabile o lassa durante una competizione sportiva o anche per diversi giorni.

Il taping va applicato con modalità specifiche per aiutare la funzione dei legamenti deficitari e per favorire la corretta gestione del movimento. Ad esempio nel caso di sindrome femororotulea, instabilità caviglia, instabilità di spalla.